Seguire il Rally di Monte Carlo dormendo in auto: questa la mia esperienza.

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Damiano Poltronieri

Questo weekend insieme a Luca Ferro, dopo molto tempo, ho deciso di riassaporare l’atmosfera delle grandi trasferte rallystiche, il viaggio, l’attesa.. l’atmosfera frizzante che puoi respirare solo a 5 minuti dal passaggio della prima auto. Quale occasione migliore del rally più prestigioso al mondo?

Abbiamo deciso di dormire in auto per due notti per tenere bassi i costi e per poterci muovere con estrema libertà pur evitando tutte le questioni e i rischi legati al momento di pandemia.

Purtroppo per mia indole, quando penso a situazioni anche solo riconducibili al campeggio divento una giovane marmotta e inizio a pensare a tutte le situazioni che andrò a vivere, o potrei vivere, in quei 3 giorni e inizio a mettere giù una lista di tutte le masserizie che devo caricare in auto.

Visto che su instagram avete seguito con grande attenzione le mie storie (Fantastici!) allora vi metto qui una lista spiegata delle cose che avevamo con noi! Nella speranza che, magari, la possiate trovare d’ispirazione per le Vostre trasferte future.

Innanzitutto va detto che per quanto mi riguarda, dormire in auto per seguire i rally, significa abbassare i sedili posteriori e creare così un letto matrimoniale. La qual cosa significa che per 2 o 3 giorni non avrò modo di tenere separato il bagagliaio e i sedili posteriori, perciò si crea l’esigenza di avere un secondo bagagliaio. Per sopperire a questo problema, un paio di anni fa, in occasione di un altro Monte Carlo, avevo comprato un meraviglioso portapacchi morbido da fissare sul tetto della vettura. Un prodotto di Amazon Basic (aimè non più disponibile ma ne trovate molti di simili) che venne via per circa 80€, molto comodo e decisamente ben fatto, unico neo è che per fissarlo bisogna avere le barre trasversali sul tetto, oppure i railing ma con il “buco” in cui far passare le cinghie per fissarlo.

I contenuti del “morto”

Una delle cose più caratteristiche da fare al rally di Montecarlo e più in generale da fare quando si va a seguire i rally è un bel fuoco: è conviviale e scalda, perciò una delle immancabili cose che solitamente prendo è l’occorrente per accendere un falò, Diavolina o simili, fiammiferi o accendino e poi una cassetta di legna piccola. Tendenzialmente va detto che prendere la legna dai boschi circostanti non è una buona pratica ma se si raccoglie ciò che è già a terra e in modiche quantità possiamo lo stesso rimanere amici del pianeta e fare un bel fuoco. Unico problema, ma non era il caso di questo Montecarlo, è che se quel giorno o nei giorni precedenti ha piovuto allora raccogliere la legna dal bosco può diventare piuttosto inutile… per questo cerco di avere una piccola scorta con me. Unico vero problema di fare un falò è che quando torni a casa si puzza di fumo a livelli mai visti prima… 

Ovviamente per fare un po’ di legna una sega o un’accetta possono essere ottimi compagni di viaggio e infatti nel portapacchi avevo anche quelle, anche perchè possono essere utili anche per togliere il classico rametto che mi impedisce la vista quando sono a bordo prova.

Quando si viaggia per i rally i momenti di relax sono sempre pochissimi, tutto il viaggio è abbastanza programmato e spesso finita la prova speciale bisogna volare via verso altre prove, al parco assistenza o all’arrivo. Tuttavia tra un passaggio e l’altro può esserci il tempo per mangiare. Molti anni fa in famiglia, quando andavamo in campeggio per davvero, avevamo comprato un tavolino di plastica bianca con le gambe pieghevoli, piccolo, robusto e molto comodo. Ecco perché, anche lui, è presente nel mio equipaggiamento.

Ovviamente, solo per dovizia di particolari aggiungo che il tavolino si deve accompagnare a due fantastiche sedie, stile regista, quindi pieghevoli, poco spazio e ottima resa, calcolando che all’occorrenza si possono anche portare a bordo prova.

Se parliamo di momento del pranzo e ho citato il tavolino e le sedie credo sia il momento di tirare fuori il fornelletto a gas e la padella, sempre utile per scaldare i cibi. Spesso infatti, come è poi capitato al Monte di quest’anno, non abbiamo avuto il tempo di accendere il fuoco e stare fermi ore a non fare nulla, perciò più che il falò è tornato utile il fornelletto a gas e la padella giusto per scaldare il cibo che avevamo portato con noi.

In questo caso non avevo altra attrezzatura per cucinare, tipo mestoli, cucchiai in legno o simili ma all’occorrenza bisogna prevederlo, sopratutto se poi si inizia a pensare alla salsiccia alla brace e via discorrendo.

Esperienze passate mi hanno fatto pensare che avere un “tetto” sotto cui stare poteva essere piacevole, soprattutto in caso di brutto tempo, e allora facendo tesoro di passate esperienze fallimentari quest’anno mi sono attrezzato di un kit di 4 oggettini intelligenti: Un telo robusto e abbastanza grande con numerosi occhielli sul bordo, due paletti di legno da circa due metri, picchetti e corda e delle ventose con occhielli da applicare alla carrozzeria della vettura. Questi fantastici oggetti uniti insieme creano un fantastico tendalino, piuttosto spazioso quale prolungamento del baule e che permettono quindi di creare uno spazio sotto cui poter stare in piedi o seduti ma riparati dalle intemperie. (che io quest’anno abbia trovato tempo meraviglioso e che quindi non abbia usato nulla di tutto questo è un dettaglio di poco conto).

Concludo infine la lista portapacchi con i nostri scarponcini da montagna, sempre ottimi visti i metodi che a volte bisogna usare per arrivare in ps e un pacco di bottigliette d’acqua.

Diciamo che al 99% questo era il contenuto del portapacchi per questo Montecarlo, ora veniamo all’interno della vettura.

La stanza d’albergo

Dormire in auto è piuttosto complicato, ma soprattutto bisogna essere abbastanza ordinati per evitare di ritrovarsi dopo la prima notte a sembrare davvero degli scappati di casa.

Letto, nel nostro caso “matrimoniale” composto da 2 coperte, il più imbottite possibile come materasso. Forse non la scelta migliore poiché nonostante fossero imbottite il fondo rimaneva abbastanza duro, forse era meglio il materassino gonfiabile… ma non avevo voglia di andare da Decathlon… la prossima volta!

Sopra al materasso improvvisato abbiamo sistemato i nostri due sacchi a pelo e infine a coprire il tutto due belle coperte calde. Devo dire che con questo settaggio abbiamo dormito bene, mai avuto freddo al corpo.

Se per caso leggendo queste righe vi venisse voglia di andare a vedere i rally in questo modo vi lascio qui un paio di dritte:

– Di notte in auto, succedono due cose con il respiro, la prima è che si crea molta condensa e rende la “stanza” un po’ umida ma soprattutto il freddo ti si pianta in faccia e ti sveglia, o almeno per me è così… perciò consiglio di dormire con qualcosa in testa, ottimi gli scaldacollo che possono diventare cappellino, solitamente in pile tecnico e quindi belli caldi.

– Poi prevedete di dormire comunque il più possibile “dentro” al sacco a pelo per evitare di far entrare il freddo. Consiglio infine di inserire qualcosa, tipo cuscini o giacche tra voi e la portiera posteriore (che sarà all’altezza del vostro busto), dalla portiera arriva un’aria fredda tremenda anche se è chiusa perciò metteteci qualcosa che possa isolare un po’. 

La stessa cosa capita con il portellone posteriore che lascia passare un bel po’ di aria fredda. Il metodo che abbiamo trovato in questo caso è stato quello di lasciare risvoltare verso l’alto le coperte che facevano da materasso così che fungessero anche da “scudo” per il freddo, dopotutto dormire con i piedi freddi è veramente infame.

Ovviamente questo vale se dormite in inverno… in estate è tutto molto meno complicato.

Completano il letto un paio di cuscini piccoli che aiutano a dormire meglio e un paio di frontalini che una volta legati alle maniglie posteriori facevano da abat-jour.

Per la categoria vita quotidiana la lista delle cose presenti in auto si allunga poichè innanzitutto bisogna prevedere di non avere modo di pulire/pulirsi perciò sempre pronte le salviette igienizzanti, fazzoletti e immancabile carta igenica. In questa categoria potete aggiungere qualunque cosa vi renda felici!

In seconda battuta bisogna calcolare di avere poche occasioni di attaccare il cellulare al muro, perciò vanno previsti powerbank e relativi cavi di ricarica. Quanti powerbank e quanto capienti dipende dallo stato della vostra batteria ma una cosa è certa, se solitamente il vostro telefono dura una giornata intera, lontani da casa durerà molto meno.

La meravigliosa vista dalla discesa verso Thoard (prova di Sisteron)

A differenza di altri anni ho deciso di non portare il pc portatile, anni fa scaricavo subito le foto fatte oggi non più ma se siete appassionati di fotografia/video e preferite scaricare subito il materiale ecco che il pc ve lo dovete portare con voi.

Passiamo infine al reparto cibo che, nel nostro caso, era composto di due belle bustone che prendevano posto nella zona piedi dei passeggeri posteriori. Posizione particolarmente comoda al mattino, così non appena svegli solo allungando la mano si potevano raggiungere, barrette, succhi, biscotti e quant’altro.

Vi evito la lista della spesa completa ma se vogliamo confrontarci su questo fatemelo sapere.

Credo in effetti di aver elencato tutto ciò che c’era in auto e sopra l’auto. va detto che la mia compulsività nel prevedere momenti che poi non si verificano è sempre galoppante quindi spesso alcune delle cose che porto poi non le uso però “non capita, ma se capita…”. Basti pensare che molti anni fa quando andai a vedere un monte con il camper portai con me anche un’intera stufa potagé con tanto di tubo per il fumo… volevo evitare di riempirmi di fumo… ma poi presi il fumo dei falò attorno a me…

Ci sono diversi upgrade che nella mia mente malata si potrebbero fare, soprattutto per difendersi dal freddo ma non so se ho davvero voglia di mettermi a costruire cose per poi usarle realisticamente 2 volte all’anno…

Spero davvero che questo mio breve siparietto sia stato d’ispirazione per qualcuno e che ora vi venga voglia di partire all’avventura però devo constatare che seguire i rally anche così ha un suo fascino. Resta sottinteso che io sono andato con mio cognato perchè entrambi siamo appassionati di rally ma se andate con il fidanzato/la fidanzata, l’amante o varie ed eventuali allora l’avventura potrebbe avere dei risvolti più… come dire, romantici.

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